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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-07-20 ad oggi 2010-07-20 Sintesi (Più sotto trovate gli articoli) |
ST
DG Studio TecnicoDalessandro Giacomo 41° Anniversario - SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE |
Internet, l'informatore, ll Giornalista, la stampa, la TV, la Radio, devono innanzi tutto informare correttamente sul Pensiero dell'Intervistato, Avvenimento, Fatto, pena la decadenza dal Diritto e Libertà di Testimoniare.. Poi si deve esprimere separatamente e distintamente il proprio personale giudizio..
Il Mio Pensiero
(Vedi il "Libro dei Miei Pensieri"html PDF ):……..
Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-07-20 ad oggi 2010-07-20 |
AVVENIRE per l'articolo completo vai al sito internet http://www.avvenire.it2010-07-20 20 luglio 2010 Bruxelles La Ue dà il via libera a Sky nel digitale terrestre La Commissione europea ha dato il via libera all'ingresso di Sky nel digitale terrestre in Italia, condizionandolo al fatto che il gruppo controllato dalla News corp di Rupert Murdoch trasmetta in chiaro. Lo spiega il portavoce dell'esecutivo comunitario, Jonathan Todd, aggiungendo che con questa decisione Sky potrà fare un'offerta per una delle 5 frequenze che diventeranno disponibili. "La Commissione ha deciso che in seguito ai cambiamenti sopravvenuti nel mercato italiano, Sky dovrebbe essere in grado di partecipare all'asta per le frequenze per la televisione digitale terrestre, a condizione che usi questa frequenza per trasmissioni in chiaro. Questo garantirebbe il mantenimento di un mercato competitivo in Italia e permetterebbe un aumento della concorrenza sul mercato della Tv digitale italiana", ha detto Todd. La decisione non assicura che l'offerta di Sky per ottenere una delle frequenze venga accettata. Su questo la Commissione si limita a dire che continuerà "a monitorare il modo in cui sono attribuite le frequenze, per garantire che il processo si svolga pienamente in linea con le regole Ue". Per Sky non è comunque una vittoria piena, dal momento che la Commissione ha esteso da fine 2011 a fine 2015 il divieto a operare su digitale terrestre con trasmissioni a pagamento. La via libera chiude una vertenza che si trascina da tempo. Contro l'ingresso di Sky nel digitale si era espresso il governo italiano guidato da Silvio Berlusconi, la cui famiglia controlla Mediaset, principale emittente privata su frequenze terrestri e quindi diretto concorrente di Sky. Alla vigilia della decisione erano circolate voci di una pressione dell'ultimo minuto con cui il governo italiano avrebbe cercato di convincere l'Ue a rivedere la sua decisione. "Non sono a conoscenza di nessuna attività di lobby dell'ultimo minuto, l'informazione che circola riguardo ad un'eventuale pressione ad alto livello esercitata sulla commissione non è confermata", si è limitata a rispondere un'altra portavoce della commissione, Pia Ahrenkilde. Viviane Reding, vice presidente della Commissione, ha detto ai cronisti che la decisione non è stata unanime, confermando quanta difficoltà abbia avuto Bruxelles a chiudere la partita.
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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2010-07-20 il Biscione: ci appelleremo alla Corte di Giustizia europea Sky sul digitale terrestre, ok dall'Ue Mediaset fa ricorso: "Sconcertati" Sì "condizionato": le frequenze dovranno essere usate per trasmettere in chiaro almeno per cinque anni il Biscione: ci appelleremo alla Corte di Giustizia europea Sky sul digitale terrestre, ok dall'Ue Mediaset fa ricorso: "Sconcertati" Sì "condizionato": le frequenze dovranno essere usate per trasmettere in chiaro almeno per cinque anni (Ansa) (Ansa) BRUXELLES - Sull'ingresso anticipato di Sky sul digitale terrestre c'è il via libera della Commissione europea. Bruxelles ha dato infatti un ok "condizionato", permettendo quindi a Sky di partecipare alla prossima gara per l'assegnazione delle frequenze del digitale. Una decisione contro la quale si è immediatamente espressa Mediaset, dicendosi "assolutamente sconcertata" della decisione e annunciando ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Contro il verdetto di Bruxelles si è espresso anche il viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, parlando di decisione "ingiustificata e grave" che non tiene in "benchè minima considerazione" gli "effetti dirompenti sul mercato italiano, anche in termini di pluralismo" della modifica degli impegni imposti a Sky. Alle perplessità espresse dal Biscione e dall'esponente del governo italiano ha replicato la stessa Commissione, spiegando, attraverso il suo portavoce, che il via libera all'ingresso sl digitale terrestre "è solido da un punto di vista legale". "CINQUE ANNI IN CHIARO"- L'ok di Bruxelles è stato dato alla luce delle "mutate condizioni di mercato" e a condizione che "le frequenze eventualmente ottenute da Sky siano utilizzate per trasmettere in chiaro", cioè senza offrire servizi a pagamento almeno per cinque anni. La Commissione europea, ha aggiunto il portavoce Jonathan Todd, Todd, "continuerà a controllare che quanto viene fatto sia pienamente compatibile con le norme europee". Sky Italia, da parte sua, "accoglie favorevolmente" la decisione della Commissione europea . Per l'amministratore delegato Tom Mockridge, la decisione di Bruxelles conferma che "il mercato televisivo italiano ha vissuto grandi cambiamenti negli ultimi anni", anche "grazie al costante impegno di Sky Italia nell'introdurre più concorrenza". COMMISSIONE SPACCATA - Sul via libera allo sbarco di Sky sul digitale terrestre la Commissione europea si è spaccata nel corso di un vivace dibattito durato oltre 40 minuti. Secondo quanto appreso dall'Ansa, contro la proposta del commissario per la concorrenza Joaquin Almunia si sono espressi, oltre al vicepresidente Antonio Tajani, il maltese John Dalli (politiche per i consumatori), il francese Michel Barnier (mercato unico) e la greca Maria Damanaki (pesca). In favore dell'ingresso di Sky sul Dtt sono invece intervenute l'olandese, Neelie Kroes (agenda digitale) e la lussemburghese Viviane Reding (giustizia e diritti umani). Alla fine del dibattito, la proposta di Alminia è stata comunque adottata per consenso - da quando è guidata da Josè Manuel Barroso la Commissione non è mai arrivata alla conta dei voti - ma alcuni commissari hanno chiesto la messa a verbale della loro posizione contraria. (Fonte Ansa)
20 luglio 2010
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2010-07-20 Via libera a Sky Italia sul digitale terrestre Mediaset ricorre alla corte di Giustizia Ue Il portavoce di Bruxelles Jonathan Todd: "Decisione solida da un punto di vista legale". L'entrata permessa dalle nuove condizioni del mercato: frequenze solo per trasmettere in chiaro e per cinque anni, nessun servizio a pagamento Via libera a Sky Italia sul digitale terrestre Mediaset ricorre alla corte di Giustizia Ue BRUXELLES - La Commissione europea ha dato il via libera "condizionato" all'ingresso anticipato di Sky Italia nel mercato del digitale terrestre. Lo ha annunciato Jonathan Todd, portavoce dell'esecutivo comunitario. Alla notizia Mediaset si è detta "assolutamente sconcertata" e ha annunciato ricorso alla Corte di Giustizia Europea: "Riteniamo che le condizioni fissate dalla commissione nel 2003 che impedivano a Sky di entrare nella tv digitale terrestre sino al 2012 in virtù della sua posizione dominante sul mercato pay - si legge in una nota - siano ancora valide come del resto il market test svolto tra tutti gli operatori italiani ha sostenuto". "Con questa decisione si autorizza il monopolista della televisione satellitare e pay, non dimentichiamo che Sky detiene il 99,8% della pay tv satellitare e l'86% della tv a pagamento, a operare nel mercato free e lo si autorizza a entrare in possesso degli asset frequenziali già insufficienti per gli operatori attuali. Per questo Mediaset - conclude la nota - ricorrerà contro tale decisione alla Corte di Giustizia Europea". Ma "la Commissione europea è fiduciosa che la decisione presa oggi su Sky è solida da un punto di vista legale", ha replicato Todd aggiungendo: "Naturalmente, contro ogni decisione presa dalla Commissione tutte le parti coinvolte possono fare ricorso alla Corte di giustizia". Nel 2003, quando Newscorp fuse insieme i due marchi italiani della tv satellitare, Stream e Telepiù, l'impegno preso era quello di non partecipare al Dtt prima del 31 dicembre del 2011. La Commissione però "viste le condizioni cambiate sul mercato televisivo italiano" ha sollevato l'azienda dal rispettare questa condizione". Come ha spiegato il portavoce "Sky Italia può partecipare a questa opzione, a condizione che le frequenze siano utilizzate per trasmettere in chiaro". Quindi senza offrire servizi a pagamento per almeno cinque anni e con la limitazione di una sola frequenza. Il mercato televisivo italiano della pay tv è cambiato dal 2003 con l'ingresso di operatori alternativi (Mediaset, Telecom Italia/Dahlia), anche se Sky Italia ha mantenuto la propria posizione forte sul satellite. Questi nuovi operatori utilizzano sia le proprie frequenze e infrastrutture di rete che quelle dei loro partner per fornire contenuti (in chiaro e a pagamento) sulla piattaforma Dtt che copre già una serie di regioni. La decisione della Ue "è stata "collegiale e unanime", ha detto inizialmente la portavoce dell'esecutivo Ue, Pia Ahrenkilde. Per poi parlare di "consenso" e di un dibattito molto acceso e lungo quasi un'ora. Contro la proposta del commissario per la concorrenza Joaquin Almunia si sono infatti espressi, oltre al vicepresidente Antonio Tajani, anche il maltese John Dalli (politiche per i consumatori), il francese Michel Barnier (mercato unico) e la greca Maria Damanaki (pesca). In favore dell'ingresso di Sky sul Dtt sarebbero intervenute l'olandese, Neelie Kroes (agenda digitale) e la lussemburghese Viviane Reding (giustizia e diritti umani). Alla fine del dibattito, la proposta di Almunia è stata comunque adottata per consenso - da quando è guidata da Josè Manuel Barroso la Commissione non è mai arrivata alla conta dei voti - ma alcuni commissari hanno chiesto la messa a verbale della loro posizione contraria. Smentite le voci di presunte pressioni da parte del proprietario di Sky, Rupert Murdoch, e da parte di Silvio Berlusconi. "Non sono al corrente di alcuna azione di lobby di Murdoch, e non c'è nessuna prova al riguardo. Le insinuazioni di pressioni di alto livello all'ultimo minuto sono assolutamente non confermate", ha affermato Ahrenkilde aggiungendo che "in ogni caso fa parte delle regole del gioco il fatto che ci possano essere lettere, telefonate, comunicazioni anche al massimo livello politico su singole questioni sulle quali la Commissione deve prendere decisioni. La discussione sul caso Sky Italia è stata piuttosto lunga". La Commissione europea, ha detto la portavoce "continuerà sempre a controllare che quanto viene fatto sia pienamente compatibile con le norme europee sulla libertà di stabilimento, sulla discriminazione e nell'ambito della concorrenza". Per operatori come Sky Italia la prossima gara è un'opportunità unica - e anche l'ultima per parecchi anni a venire - per entrare nella piattaforma Dtt in concorrenza con le emittenti già esistenti. Attualmente lo spettro delle frequenze è detenuto da operatori già presenti sul mercato. Su 21 multiplex riservati per la trasmissione televisiva digitale, 16 sono infatti già attribuiti o ne è prevista l'attribuzione; Mediaset, Rai e Telecom Italia hanno nel complesso 11 multiplex. La Dtt sta diventando rapidamente la piattaforma principale per il consumo di televisione digitale in Italia ed è probabile che mantenga tale posizione per parecchi anni dopo il cosiddetto switch-off delle trasmissioni analogiche (entro il 2012). Infine, a partire dal settembre 2008, è stata creata una nuova piattaforma digitale satellitare (Tivu Sat), realizzata da Rai, Rti di Mediaset e Telecom Italia, ora disponibile per i consumatori italiani. Per il senatore Vincenzo Vita, della commissione di vigilanza Rai il via libera di Bruxelles per l'ingresso di Sky nella tv digitale terrestre "è una piccola boccata d'ossigeno al pluralismo televisivo in Italia, compresso e soffocato dalla concentrazione Rai/Mediaset e dal conflitto d'interessi". "Certo Ruppert Murdoch non è un rivoluzionario e forse neppure un riformista - spiega Vita - Tuttavia, l'entrata in scena di un nuovo soggetto è obiettivamente un fatto progressivo e utile al sistema radio televisivo italiano. Ora, però, si dica quando si metteranno a gara le frequenze del dividendo digitale". (20 luglio 2010) |
L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it/2010-07-20
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L'OSSERVATORE ROMANO per l'articolo completo vai al sito internet http://www.vatican.va/news_services/or/home_ita.html2010-07-18 |
IL MATTINO per l'articolo completo vai al sito internet http://www.ilmattino.it/2010-07-18 |
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